Si nasce, si cresce, si vola. L’Associazione Culturale Teseo di Milazzo è diventata adulta, è maturata notevolmente nel suo spirito di aggregare persone dedite alla cultura e desiderose di esternare, attraverso la scrittura, i propri sentimenti e quelle emozioni capaci di coinvolgere empaticamente coloro i quali leggono. C’è tanta buona volontà in questo, ma soprattutto si evince in chi scrive il tratto di autori che non hanno la pretesa di apparire o confrontarsi con la grande letteratura espressa dai nostri maestri illuminanti della narrazione, ma, al contrario, si mettono in gioco attraverso la passione legata direttamente al cuore. Criticare in modo negativo l’aspetto premiante di menzioni e premi speciali dovuti alle partecipazioni dei vari concorsi letterari, non è costruttivo, non è incoraggiante, perché paragonare un anonimo scrittore dal quale sgorgano anche pregi inaspettati di capacità letteraria a quello che è il vasto panorama culturale della nostra letteratura, non ha senso. Ciascuno merita il proprio posto, il proprio momento di gloria personale, il senso di un legittimo orgoglio conquistato fin dal momento in cui sono nate idee e voglia di trasferire su carta l’espressione della propria anima. E’ come vivere il proprio essere, talora anche intimo di pensieri e di stati d’animo, con gli altri che magari sentono gli stessi stimoli ma non sono in grado di materializzarli. Ecco, per questo motivo ci sentiamo di avvalorare il proliferare dell’impegno culturale dell’Associazione Teseo presieduta da Attilio Andriolo, per avere compreso meglio e prima di altri, che l’aggregazione degli amanti della scrittura si rende essenziale dal punto di vista culturale e sociale, anche in situazioni di difficile attuabilità in contesti capaci di demonizzare ogni iniziativa, sia essa culturale piuttosto che di altro genere. E’ quella forma di disfattismo che tende a rendere evidente un narcisismo personale che scredita chi semplicemente vuole uscire dalla propria solitudine dei sentimenti. Così apprendiamo che in poco tempo la Teseo Associazione di Cultura ha ampliato il proprio numero di iscritti attraverso numerose adesioni di giovani e meno giovani, i quali si sentono attratti dall’intendersi comune verso quella scrittura capace di aprire i cassetti dell’anima. E’ una passione, nulla più che un modo per far leggere agli altri ciò che la tua mente e il tuo cuore hanno saputo partorire in nome della letteratura. Poi, può piacere o no, può essere apprezzata, premiata o neanche capita la tua creatura, tuttavia, è inconfutabile l’apprezzamento verso l’impegno che fa sgorgare la creatività di ognuno. E se pensiamo che tanti intellettuali, poeti e narratori che hanno fatto grande la storia della letteratura hanno cominciato a scrivere cose non eccelse, allora è bene assecondare ogni iniziativa culturale che può tramutarsi in arte. Per questo è giusto incoraggiare sempre chi, attraverso la propria scrittura, intende solo entrare a far parte di un mondo che arricchisce e ti fa star bene, indipendentemente da quella che è la propria preparazione culturale. Ben vengano dunque tutti i concorsi letterari che attraverso l’insindacabile giudizio letterario delle varie giurie assegnano premi, targhe ricordo, menzioni speciali, a coloro i quali sono riusciti a lasciare traccia di sé. Questo, secondo noi, è il senso culturale capace di dare vita ai moti dell’anima, nell’essenza di sintetizzare attraverso la scrittura il proprio modo d’essere che è unico per caratteristiche personali e mai uguale ad altri. E allora lasciamo pure parlare i disfattisti e coloro i quali si sentono sempre i primi della classe, facendo sfoggio magari di citazioni letterarie di grandi, inarrivabili intellettuali del passato e del nostro tempo. Chi di noi può dire che non ne nasceranno altri se ad ogni occasione o premi letterari si intravede sempre il torbido, il retro pensiero che fa capo agli interessi commerciali dei vari editori. Si dia fiducia alle persone, si dia voce a chi vuole dare sfogo alla passione di scrivere perché ritiene che questo è anche un modo per amare. Il resto lasciamolo ad altri. L’Associazione Teseo continui per la sua strada assieme a tutti i suoi iscritti. Si faccia un corpo unico a difesa dell’espressione letteraria, creando una famiglia in cui non devono esserci motivi di invidia e malintesi. Non esistono capi, direttori e professori. Ci sono solo persone e, come tale, vanno rispettate e incoraggiate.
Salvino Cavallaro